"No, l'avvocato non può fare giochi di parole sconvenienti nei propri atti"

Categoria: News
Data pubblicazione: 4 ottobre 2021

    

 

 

 

 

 

 

 

Cari Associati,

segnalo la recente decisione del CNF (28.04.2021) in tema di provvedimenti disciplinari nei confronti di un avvocato.

Il legale era stato sanzionato con l’avvertimento per l’utilizzo di espressioni offensive e sconvenienti in una opposizione alla richiesta di archiviazione.

Nello specifico il legale avrebbe fatto ricorso a “giochi di parole” riferiti al nome del Pubblico Ministero.

Nel provvedimento in allegato il CNF conferma la misura dell’avvertimento precisando che “l’autorevolezza di un avvocato, consapevole del suo alto ruolo, risiede non solo e non tanto nella sua preparazione e nel suo personale talento, ma nell’onestà e correttezza del suo personale comportamento. La corrispondenza di quest’ultimo ai canoni deontologicamente stabiliti è a tutela non del singolo avvocato, ma dell’intera avvocatura, ed è per tale motivo che il comportamento del professionista non soltanto debba essere rispettoso di tali canoni, ma debba altresì sempre apparire tale e non pare che il ricorrere a giochi di parole nel corso di un atto giudiziario con riferimento al nome dell’autore del provvedimento impugnato possa essere letto da soggetti terzi come rispettoso della figura professionale dell’avvocato ed apparire necessario e corretto”.

 

Qui trovate il provvedimento.

 

Buona lettura.

 

Avv. Andrea Paganini

Consigliere direttivo

 

 

 

 

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